Rap europeista atlantista

Rap europeista atlantista

(da autore volutamente e ostinatamente anonimo)

Draghi, maghi, drughi, fattucchiere e megeri
Tutti quanti europeisti di vecchio conio
Intonano commossi, soddisfatti e fantastichini
“Evviva, evviva l’Ursula, che ci porta tanti miliardini”

L’ha stabilito da tempo una vecchia canzoncina
Destra e sinistra unite mai saranno vinte
Neppure in Cina

Sarà, si sa, un governo di ampie vedute
Da Piazza Affari si trasmetterànno le sedute
Il Tempio verrà aperto come tante melanzane
Dalle quali sorgeranno ignote, sempre nuove, numerose ed incredibili panzane

In trepida attesa di cotanto avvenimento
Non pochi giornalisti esibiscono le mani fino allo sfinimento
Mani nude, ma vogliose, rappresentano l’esistente, in misure portentose
Mani europeiste richiamano l’atlantismo
E, malgrado l’assonanza, nulla c’entrano con l’onanismo

Da Bruxelles, un giornalista paonazzo
Spiega materie varie, non si capisce un mazzo
Intercala, mi pare, Alternative for Deustchland
Ad un tale Donald, detto pure Paperino
Ma forse, ha scritto il pezzo dopo il vino

Dopo i rifondatori social/comunisti
Sbarcano in forza i rifondatori banchieri
Curiosamente, non di rado,
Cognomi, nomi e profili coincidono
Un portoghese direbbe che è un fado
Quindi tragico nonché farsesco, impudico e innocente, assennato e pazzesco

Spesso, pur coincidendo, costoro non si elidono
Lo garantisce tale Zurlo, secondo il quale,
una crisi di molteplici eccetera
Si è abbattuta sulla nostra testa
Come una gigantesca pera
Che qui da noi essendo meno matura
Ha picchiato con modalità più dura

Serenata rap, serenata rap

No alle scelte tecniche
“Si al ricupero grin”
Che fa rima con splin
“No agli economisti di zona Cesarini”
Che si cullano sui tombini
“Riformare fisco, burocrazia e giustizia”
Lo chiede l’Europa, garantisce la Bonini
“Tuttietre chiariti con un anticipo dimezz’ora.
:E il metodo Draghi”, nota l’Annunziata
Detto da lei pare un vanto, non una cagata

“È un fatto inedito nella storia dell’uomo”, aggiunge enfaticamente un tizio coi cannocchiali
Credo parli di vaccini ma, forse, si riferisce solo ai vicini
“Si è aperta una nuova fase”, sentenzia tale Franco, del Corriere
Pare ormai maturo per diventare cavaliere
E da Bologna, la politologa di turno
Rammenta de Gaulle, presumo pure Asterix, con tono ormai notturno

Il ricovery fan, chiosa la Lucia,
Spinge tutti al limite della pazzia
“Quando dicono principi intendono soldi”, diceva il buon Jannacci
Identifificando oltre ai lacciuoli, pure i lacci

Regna il rap, con annesso flop,
Combina accelerazioni e rallentamenti
Caratterizzati, va da sé, da ammiccamenti
Ammicamenti, ovviamente atlantisti e, per giunta, europeisti
“Conviene assumere un lov profail”
Con toni pacifisti e bombe a mano,
Naturalmente metaforici
Piano piano si va lontano, intonano gli euforici.

Rodrigo Andrea Rivas

Un pensiero su “Rap europeista atlantista

  1. Andrea caro, non riesco a trovare nel tuo blog la prima parte dei “Pirati dei Caraibi” c’è soltanto “Pirati dei Caraibi II” .
    Per favore, se non la vuoi mettere nel blog, mandami la prima parte via e-mail

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