W il Perù, cacchio!

Foto: John Reyes / La República

Negli Anni ’30 del secolo scorso, la democrazia spagnola combatteva la sua lunga e solitaria guerra contri il fascismo.
Abbandonata pressoché da tutti, sola contro l’esercito spagnolo, le truppe marocchine, alcuni battaglioni e squadriglie aeree mussoliniana e hitleriane, la democrazia sconfitta entrò in un lungo letargo.
Tra coloro che non abbandonarono la giovane republica c’era buona parte dei migliori poeti, musicisti, fotografi e scrittori dell’epoca (“Ti ricordi Miguel? Ti ricordi Federico?”)
Tra di loro il grande poeta peruviano César Vallejo.
César accompagnò i comattenti repubblicani atraverso montagne, colline e vallate, dedicando loro molte delle sue poesie, .tra cui “Massa”.

Ascoltando di Pedro Castillo e della sua vittoria contro la mafia, l’oligarchia, gli inquisitori, i marchesi e gli uomini medioevali, mi è venuto in mente che il repubblicano spagnolo ucciso nel 1936 in combattimento era una sorta di allegoria del Perù boccheggiante del 2021.

Quando scendono le donne di Ayacucho e le signorine di Tacna iniziano a ballare un landó con gli uomini oscuri della costa,
Il condor passa,
Il cajón della musica s’accende
La chitarra s’impenna,
Volano i fazzoletti,
Lázaro si alza.

Massa

Finita la battaglia,
e morto il combattiente, andò da.lui un uomo
e gli dise: «Non morire, ti amo tanto!»
Ma il cadavere, ahimé!, continuo a morire.

Gli si avvicinarono in due e ripeterono:
«Non lasciarci! Coraggio! Ritorna alla vita!»
Ma il cadavere, ahimé!, continuo a morire.

Andarono da lui in venti, in cento, in mille, in cinuecento mila,
urlando «Tanto amore e nulla poter fare contro la morte!»
Ma il cadavere ahimé!, continuo a morire.

Lo circondarono milioni d’individui,
con una preghiera comune: «Resta fratello!»
Ma il cadavere ahimé!, continuo a morire.

Allora tutti gli uomini della terra
lo circondarono; li vide il cadavere triste, emozionato;
si mise in piedi lentamente,
abbracciò al primo uomo; iniziò a camminare…