Spigoli della Quarta Guerra Mondiale: Il Project Insect Allies

Spigoli della Quarta Guerra Mondiale: Il Project Insect Allies

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1. Tramutazione dell’acqua in sangue, 2. Invasione di rane dai corsi d’acqua, 3. Invasione di zanzare, 4. Invasione di mosche, 5. Moria del bestiame, 6. Ulcere su animali e umani, 7. Pioggia di fuoco e ghiaccio (Grandine), 8. Invasione di cavallette/locuste, 9. Tenebre, 10 Morte dei primogeniti maschi.

 

Presumo che anche un lettore laicissimo abbia identificato l’elenco precedente, così come presumo che tutti sappiano che “le piaghe d’Egitto” sono le punizioni che, secondo la Bibbia, Dio inflisse agli Egizi affinché Mosè potesse liberare gli Israeliti dal paese dello schiavismo.

Presumo, infine, che sarete indulgenti e mi perdonerete la citazione.

Il fatto è che, senza scomodare la Bibbia, l’escalation militare in corso[1] assume forme simili. Tra le altre, anche quella di una Guerra Alimentare presente i cui protagonisti, in futuro, potrebbero essere gli insetti.

Secondo Wikipedia, “per guerra s’intende un fenomeno collettivo che ha il suo tratto distintivo nella violenza armata posta in essere fra gruppi organizzati… Comporta la morte, individuale o collettiva, derivata dall’uso di armi di ogni tipo…

Conflitto mondiale: conflitto esteso a più teatri operativi collocati anche in continenti diversi, coordinati fra di loro anche se coinvolti in tempi non strettamente coincidenti; vi partecipano tutte le grandi potenze e le medie potenze regionali dei teatri interessati, e un numero elevato di potenze minori. Unici esempi nella storia: la Seconda guerra mondiale e, anche se la collocazione è discutibile, la Prima guerra mondiale e la Guerra dei sette anni”.

La quarta guerra mondiale è combattuta da due massicci gruppi umani ben definiti.

Da una parte si trovano i Paesi del Nord del mondo, ricchi o industrializzati, dall’altra i Paesi del Sud del mondo, nelle cui economie continua a predominare il settore primario.

Si tratta, ovviamente, di una generalizzazione: ci sono sud nel nord e nord nel sud.

La morte quale risultato dello scontro è del tutto evidente. Si tratta di milioni di morti, più di quanti qualsiasi altra guerra abbia provocato precedentemente.

Il conflitto alla base di questo spigolo specifico della quarta guerra mondiale è il controllo del cibo, ma le morti hanno diverse cause dirette.

Sono numerose le armi utilizzate dalla parte belligerante (in questa guerra asimmetrica una delle due parti non sa neppure di essere in guerra).

La prima è la spoliazione o saccheggio puro e semplice.

Ai tempi della colonizzazione assumeva la forma d’invasioni a mano armata. Nei tempi del neocolonialismo le forme sono spesso più sottili. Ad esempio, possono presentarsi come investimenti agricoli per favorire lo sviluppo del paese.

La seconda forma nota è l’accaparramento di beni comuni, ovvero della terra, dell’acqua e delle sementi. In Colombia, ad esempio, i paramilitari usurpano terre a nome dei grandi terra tenenti della palma africana.

Con il libero commercio, mai favorevole alle piccole agricolture Pei paesi del Sud, queste tre forme creano una triade ampiamente identificata e denunciata che mette fine alla sovranità alimentare dei territori ed è responsabile della fame, la morte o l’esodo.

Aggiungiamo le tre armi oggi presenti negli arsenali del primo mondo e adoperate largamente.

La prima sono le bombe ed i missili sparati direttamente su obiettivi agricoli.

Nello Yemen, 22 milioni di persone, il 75% della popolazione, subisce la fame, e oltre 8 milioni hanno bisogno di aiuti urgenti per sopravvivere. Dal 2015, sono obiettivi militari le zone rurali ed i sistemi di produzione e distribuzione degli alimenti. Nelle migliori zone agricole i bombardamenti hanno ridotto dalla metà le terre adatte alla coltivazione e provocato la produzione di frutta e ortaggi è diminuita tra il 20 ed il 61%. L’allevamento è sostanzialmente scomparso, la pesca è diminuita di circa il 50% perché gli attacchi aerei hanno assassinato 150 pescatori. A ciò si aggiunga il blocco del porto di Hodeida da dove entrava l’80% degli alimenti importati dal paese[2]. Esempi simili abbondano in Palestina.

La seconda ci è molto visibile: i muri e il dispiegamento militare con cui USA e UE rispondono all’esodo di massa provocato da questo conflitto mondiale per l’accesso agli alimenti. Solo nel Mediterraneo uccise da questo scudo di protezione sono migliaia di persone.

La terza è in fase di sviluppo.

La sua giustificazione è scontata: “Garantire cibo al Paese in situazioni di emergenza, siccità, piaghe, inondazioni o bioterrorismo”.

Infatti, la “Defense Advanced Research Projects Agency”, (“Agenzia per i progetti di ricerca avanzata di difesa”) più nota come DARPA, sta lavorando al cosiddetto Project Insect Allies. Per, spiega nella sua pagina web[3], creare una tecnologia che permetta introdurre un virus, usando come vettore un insetto, nelle coltivazioni agricole desiderate, per modificare velocemente il DNA delle piante coinvolte.

Ovvero, spiega, se si pensa che un campo di grano è – o sarà – colpito dalla siccità, un esercito d’insetti modificati geneticamente potrà iniettargli o somministrarli un virus, anche questo modificato geneticamente, che cambierà il DNA della coltivazione dando al grano una maggiore capacità per resistere alla siccità quando questa si manifesterà.

Secondo la rivista “Science”[4], la stessa tecnologia può essere usata come arma biologica per liquidare le coltivazioni dei nemici, impiegando un esercito d’insetti mutanti equipaggiato con un virus infettante o sterilizzante. Con le nuove tecniche CRISPR (“Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats”, ossia “Brevi ripetizioni palindrome raggruppate e separate a intervalli regolari”), la famiglia di segmenti di DNA contenenti brevi sequenze ripetute (di origine fagica o plasmidica), provenienti da virus che in passato hanno attaccato il batterio adoperato, non parliamo affatto di fantascienza.

Ci arriveremo? Possiamo esserne certi. Il rapporto amoroso tra le grandi multinazionali agricole e gli apparati militari è sperimentato da molti anni, ad esempio da Bayer nella II Guerra Mondiale, e da Monsanto nella Guerra del Vietnam.

Come opporsi? Privilegiando l’agricoltura locale, ovviamente. Riconoscendo che queste tecnologie sono sbagliate. Assumendo che la pazza corsa capitalista verso l’industrializzazione è, appunto, pura pazzia. Ritornando a produrre i propri alimenti.

Abbandonando cioè, la religione del PIL e del produttivismo la cui sola conclusione possibile è il disastro generalizzato.

Solo una sinistra che meriti di definirsi tale, potrebbe assolvere questo compito in tempo utile.

R.A. RIVAS

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[1] Vedere anche su questo blog, “Spigoli della quarta guerra mondiale: appunti sui femminicidi”, 16 giugno 2018.

[2] Martha Mundy, “The Strategies of the Coalition in the Yemen War: Aerial Bombardement and Food War”, World Peace Foundation, Londra ottobre 2018. Il rapporto è consultabile in https://sites.tufts.edu/wpf/files/2018/10/Strategies-of-Coalition-in-Yemen-War-Final-20181005-1.pdf

Vedere anche mio precedente articolo “Oltre 14 milioni di persone alla fame nello Yemen – La metà sono bimbi”, 23 novembre 2018.

[3] https://www.darpa.mil/program/insect-allies

[4] Karen Graham, “Pentagon’s project called ‘Insect Allies’ – Is it a bioweapon?”, “Science”, 7 ottobre 2018. Edizione italiana, “E se CRISPR diventasse un’arma biologica?

Rodrigo Andrea Rivas

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