La Sezione piromani della RAI e il disastro di Stromboli
La scena di un incendio a Stromboli era prevista dal copione della fiction Rai “Protezione Civile”, alla 11esima puntata, scena 11.51, nella pagina 79 del copione, da girare in loco il 25 maggio 2022.
«Interno Stromboli, villette, giorno».
«Marina apre gli occhi, intorpidita. Nella villetta c’è una strana luce rossastra. Il vulcano prorompe in un altro boato, che subito sveglia la ragazza di soprassalto».
Marina «con orrore, nota che la casa è circondata dalle fiamme».
La scena dell’incendio, dopo che la troupe ne aveva negato l’esistenza, è stata confermata dal regista Marco Pontecorvo: «Esisteva sulla sceneggiatura ed era prevista nella maniera in cui la stavamo approntando per quella giornata come da nostro programma».
Le fiamme accesse dai piromani dilettanti della RAI sono divampate il 25 maggio 2022.
I vigili del fuoco le hanno domate in 24 ore.
Nel frattempo il rogo aveva divorato mezza isola, danneggiando la vegetazione, le abitazioni, i locali del Centro operativo avanzato di controllo dell’attività del cratere vulcanico e le relative attrezzature, i sistemi di monitoraggio frane e la stazione sciistica dell’isola.
I vigili del fuoco hanno affermato di non trovarsi sul luogo al momento dello scoppio dell’incendio e smentito di aver concesso l’autorizzazione ad accendere fuochi.
Venerdì 11 agosto l’isola è stata disastrata da un nubifragio che ha portato a valle tutto quanto senza trovare ostacoli.
L’evento ha messo in pericolo tutta la montagna.
Se dovesse ripetersi un forte temporale il rischio è che altri pezzi di montagna precipitino in mare distruggendo quel poco che si è per ora salvato.
Il 18 agosto sono presenti sul posto la protezione civile, i vigili del fuoco, i carabinieri ma, sostengono gli abitanti, nessuno prende decisioni risolutive ed i mezzi e gli aiuti inviati sono pochi e non adeguatamente attrezzati.
Ha scritto il 14 agosto la Presidentessa della Pro Loco di Stromboli Rosa Oliva in una lettera aperta indirizzata alla Regione Sicilia:
“Ciò che è avvenuto in queste ore sull’isola di Stromboli suona tragicamente come la ‘cronaca di un disastro annunciato’.
Già dai primissimi giorni successivi al disastroso incendio del maggio scorso, ci siamo attivati per fare sentire la nostra voce alle autorità competenti, per fa si che venissero prese in seria ed urgente considerazione quelle misure idonee ed indifferibili a contenere gli inevitabili danni che la mancanza di vegetazione poteva ulteriormente provocare.
Il terreno sovrastante l’abitato, prevalentemente sabbioso e nella sua maggiore estensione non coltivato, privo del naturale contenimento dovuto alla vegetazione sarebbe inevitabilmente dilavato a valle, così come è puntualmente avvenuto.
Alcuni punti di naturale incanalamento delle acque, in località note a tutti gli isolani, non sono stati per nulla messi in sicurezza, né ripuliti dai detriti, ed in questo frangente, anche quella che teoricamente doveva essere una discarica dismessa ha tracimato a valle, verso una nota area balneare rifiuti di ogni sorta”.
ConclusionI:
- piromani di una speciale squadra Rai hanno incendiato e provocato la successiva devastazione di Stromboli.
- una settimana dopo il disastro, le autorità regionali e comunali latitano.
- la politica nazionale, impegnata allo spasimo in appassionanti duelli rusticani, non se ne occupa.
- la RAI ha provato, con relativo successo, a nascondere i fatti e le sue responsabilità.
- solidaria, la cofradia dei comunicatori ne ha parlato il meno possibile.
Domande:
1.- gli stromboliani dovranno aspettare inermi il prossimo disastro?
2.- chi pagherà le spese dell’incendio doloso e delle sue conseguenze?
Disse Karin (Ingrid Bergman) al prete: “Anche la gente che è nata qui vuole andare via, s’immagini io, che sono straniera”, (“Stromboli, terra di Dio”, Roberto Rosellini, 1950).
In seguito, Stromboli diventò un mitico luogo di villeggiatura.
Ora, grazie alla RAI e alla politica, si riaprirà la gara per andarsene?
“L’ultimo spenga la luce”, recitava un grafite all’aeroporto di Montevideo all’epoca dei generali.
E il generale inverno è in arrivo