Salvador Allende 1970-2021 Diario confuso e bastardo VI
8 settembre 2021
Sono grandi disordine e speranze sotto il grande cielo latinoamericano.
Mentre qui attendiamo che il compagno presidente assuma l’incarico il 4 novembre in un clima molto vicino alla guerra civile, succedono cose importanti in e per tutta la regione.
Il 6 ottobre un colpo di Stato, contro Ovando, è finito male per i generali golpisti, sconfitti da altri generali, questa volta di sinistra, capeggiati da Juan José Torres, Jota Jota per i boliviani.
Ha inizio così un altro esperimento rivoluzionario sui generis diretto da militari, come nel Perú del generale Juan Velasco Alvarado presidente del governo delle “Forze armate rvoluzionarie” del Perù dall’8 ottobre 1968.
J. J. sarà rovesciato il 18 agosto 1971 dal mafioso trafficante di cocaina, generale Hugo Banzer.
J. J. morirà assassinato a Buenos Aires nel 1978 vittima della “Operazione Condor”.
Grazie al tempo passato, posso anticipare un altro fatto fondamentale che ripropongo da una cronaca dell’epoca:
“Il 6 settembre 1971, all’alba, sono fuggiti un centinaio di tupamaro, tre membri dell’Organizzazione Popolare Rivoluzionaria-33 Orientali (OPR 33), tre militanti delle Forze Armate Rivoluzionarie Orientali (FARO) e cinque prigionieri comuni.
Dall’11 agosto tutti loro avevano collaborato a scavare il tunnel che ha reso possibile la fuga. L’operazione che ha permesso questa fuga è nota come “El abuso” (il sopruso), per la quantità di reclusi coinvolti.
In quel momento, questo era il carcere di massima scurezza dell’Uruguay e questa fuga, oltre a non avere precedenti su scala mondiale riguardo al numero di evasi, avrà grandi conseguenze politiche”.
Tra gli evasi del “Penal de Punta Carretas” c’erano Raul Sendic, leader dei Tupamaro, e José “Pepé” Mujica.
Credo, anzi, sono certo, di avere profuso un sonoro “Forza, cazzo!
Ci aiutavano Los Kjarkas.