#Feticismi

#Feticismi

Il feticismo è una forma di religiosità primitiva consistente nel culto di oggetti naturali, talora anche di oggetti fabbricati a fini rituali o profani, considerati come sacri e dotati di particolare potenza.
Il feticismo è l’adorazione cieca di una cosa o persona, dal denaro ai generali scendendo la scala.

Gli economisti neoliberisti non sottopongono le loro idee all’osservazione empirica.
Essendo dogmatici, non verificano mai il rapporto causa-effetto.
Propagandano come “naturali fin dalla creazione”, fatti e credenze sorti da una costruzione politica.
Sono dei bambini che giocano con assiomi infantili. I più tonti hanno persino creato una metafora ad-hoc: il celodurismo.
Per capire cosa sia il dogmatismo in salsa moderna vi basterà ascoltare il neo presidente della Confindustria italiana
Lo scopo è quello stesso di sempre: accumulare denaro indefinitamente.

La produttività, la capacità d’acquisto della popolazione, il tempo necessario alla produzione e, infine, la sopravvivenza fisica del pianeta, hanno invece dei limiti.
Lo strumento per superare questi limiti e accumulare senza ritegno è il capitalismo finanziario.
La merce materiale spezza le catene che la legano alla realtà.
La riproduzione del capitale diventa virtuale.
E’ la concretizzazione, si fa per dire, del mondo delle bollicine.

Basta pochi numeri per illustrarlo:

  • L’1% della popolazione mondiale possiede il 45% della ricchezza globale. Dove la conservano?

Zio Paperone ha una cassaforte dove si tuffa a nuotare. Quanto sarà grande la piscina di Jeff Bezos?

  • Nel 2019, il PIL mondiale, e cioè il valore di quanto producono tutti i Paesi del mondo, era di 87mila miliardi di dollari.
  • Sempre nel 2019, la somma del debito pubblico e privato mondiale era di 200mila miliardi di dollari.
  • Da dove si tireranno fuori i soldi per pagarlo?

Possiamo dire “responsabilmente” che il debito si pagherà usando il denaro che gira nel mondo, idea tanto folle quanto il “siamo tutti sulla stessa barca”, “stamattina ci siamo svegliati sentendoci tutti fratelli” ed altre banalità di moda in questo periodo.

Ma, dopo la fatica necessaria per convincere l’1% (e tutti gli altri) a mettere i loro soldini in una cassa comune, non ci basterebbero: il denaro in giro al mondo è uguale a 106 bilioni di dollari.

  • Nel conto della serva bisogna aggiungere i derivati finanziari globali.

Alla fine del 2019, arrivavano a 600mila miliardi di dollari, ossia a quasi 7 PIL globali.

  • Amazon vale 9 volte Ford, Facebook tre volte la Volkswagen.
  • Uber perde milioni ogni anno da quando è stata creata ma pare che il mercato se ne sia accorta adesso,, dopo 10 anni.
  • Il fracking produce terremoti naturalmente, ma per produrre profitti deve essere ampiamente sovvenzionato. Il COVID-19 l’ha messo gambe per aria in pochi giorni.
  • La banca statunitense ha ricevuto 5mila miliardi di dollari in sussidi del loro governo per premiarli della straordinaria performance chiamata crisi subprime, una truffa per la quale avrebbero dovuto pagare diritti d’autore ad un tale Ponzi.

Benvenuti, signore e signori, nel mondo delle bollicine.

In questo mondo alla misura di Coca e Pepsi, non sono stati previsti mascherine e ventilatori per respirare.

Rodrigo Andrea Rivas

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