Su preti e preti, ovvero, sul parruccone Ruini e il parroco Hernández

Su preti e preti, ovvero, sul parruccone Ruini e il parroco Hernández


Piccolo omaggio a Eugenio Melandri

Poiché il modello di esproprio collettivo funziona dovunque, alla fine del 2019 oltre il 35% del territorio dell’Honduras è già stato ceduto in concessione a progetti estrattivi ed energetici.
I progetti approvati sono ben 302.

Nel comune di El Triunfo, a pochi chilometri del confine col Nicaragua, la popolazione organizzata è riuscita a fermarne 9, che avrebbero occupato 19 mila ettari e cacciato via la popolazione di 11 villaggi e di 136 comunità.
In un referendum organizzato dai cittadini nel dicembre 2018, il 97,9% ha votato contro questi progetti, specificamente contro quello della canadese “Minera Los Lirios”, malgrado gli specchietti e perline adoperati alla bisogna, modernamente tradotti in offerte di finanziamento “per opere d’interesse sociale”.

Nel 2015, il vescovo della diocesi di Choluteca, Guido Charbonneau ha ordinato a padre Florentino Hernández, parroco di El Triunfo, di traslocare a un centinaio di chilometri.
Ha rifiutato dichiarandosi “obiettore di coscienza”.
Ha aggiunto:
“Mi identifico con la liberazione dei popoli. Non ho tentennamenti al riguardo …
Dirigenti dell’impresa mineraria che, con l’accordo del governo, vuole lavorare qui, hanno promesso di finanziare dei progetti destinati a migliorare l’infrastruttura e le attività della chiesa in cambio della mia neutralità.
Ma, la mia posizione è chiara: in un territorio densamente popolato come il nostro, questi progetti minerari comporterebbero un disastro umano …
Il mio impegno è con la vita della gente.
Il mio dovere è accompagnarla. Non posso essere neutrale”.

Come prima risposta è stato assassinato il suo braccio destro, Faustino López.
Il crimine è rimasto impune, come da rigore.
Dopo, gerarchia cattolica e poteri fattici hanno continuato l’accerchiamento per costringerlo ad abbandonare la sua parrocchia.
Non sono riusciti:
“La gente mi protegge e non mi lascia mai da solo.
Sono accusato di disubbidienza.
Pensano che col mio abbandono si risolverebbero i problemi della miniera e, in genere, degli altri progetti simili del potere politico ed economico.
La parrocchia e tutto il suo personale siamo stati sospesi.
Hanno bloccato ogni nostra attività, programma e risorsa.
Mi hanno persino vietato di entrare in un’altra chiesa ed è stato proibito a tutti i sacerdoti di farmi visita.
Hanno sospeso dalla loro appartenenza alla chiesa chiunque mi appoggi e militarizzano il perimetro della zona ogniqualvolta celebro messa.
Ma non sono riusciti ad arrestarmi perché la popolazione, presente in massa, mi ha fatto da scudo.
Ora la popolazione ha preso la direzione della lotta ed è rimasta unita.
Da parte mia, non ci sarà alcun ripensamento.
Malgrado il blocco impietoso e la violazione della mia libertà individuale, non abbandonerò la mia gente”.

Da agnostico, mi andava di raccontare questa storia nei giorni di Ruini, il cavernicolo.
Ahimè, da queste parti i cavernicoli e gli uccelli di rapina sembrano essere legioni.
Ma mi sembra un dovere non accomunarli alla “gente normale”.
Essendo “normale” è un termine che si presta all’ambiguità, chiarisco:
Cavernicoli e uccelli da rapina non vanno accomunati coi non fascisti.

Rodrigo Andrea Rivas

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