Da urlatore povero a muto benestante
Il caso di Maio è l’esistenza di Dio
Ho conosciuto e visto molti casi di trasformismo in vita mia, ma non ne ricordo un’altro così svergognatamente radicale e veloce.
Oppure, mi sbaglio totalmente e ora il nostro ex “ministro gillet giallo” aprirà come scatole di tonno i pozzi petroliferi, le navi petroliere e le pipeline degli sceicchi urlando, dalla seconda gobba di un cammello, “Energia, vasi da notte e capelli gratis per tutti”.
Le credenziali di Trottolino sono impeccabili: magnifico inglese, fluente arabo, amico di Mike Pompeo, profonde conoscenze economiche, storiche e geografiche, paggio muto di Draghi e di Borrell…Come a dire che, per fare l’uomo di mondo, gli è mancato solo fare il militare a Cuneo.
Gigetto prenderà uno stipendio simile a quello di un parlamentare più i benefits per le molteplici scomodità a cui dovrà sottoporsi. Enzo Jannacci dixit: “Quando parlano di princìpi, intendono i soldi”.
Dicono che provvedere a collocare adeguatamente l’ex urlatore era uno dei punti dell’Agenda Draghi. Certamente questa necessità era contemplata nell’Agenda di Manolito, il ragazzino truffaldino dei capelli dritti, figlio di un droghiere spagnolo emigrato a Buenos Aires, amico di Mafalda che, dopo avere preso il cognome Borrell, abbandonato l’esilio e diventato “socialista per caso”, gli firmerà il contratto.
Con la coppia Draghi-Borrell diventa realtà palpabile il fatto che “la derecha y la izquierda unidas, jamás serán vencidas” (come moto dello spirito, intendo, per il sostantivo sinistra).
Il lato positivo è che questa vicenda prova l’esistenza, quindi la generosità, di Dio: nemmeno Trottolino viene abbandonato alle proprie disgrazie.
Il lato negativo è che tale generosità mette in dubbio che il Padre Eterno sia giusto. Forse, il mio carissimo Don Achille mi risponderebbe col suo dolce sorriso ascetico: “Misteri della fede”.