Bollettino dal fronte polacco. Sesto rapporto

Bollettino dal fronte polacco. Sesto rapporto

…v’immaginate l’effetto della papamobile lanciata a bomba tra i boschi polacchi, con un passeggero di bianco vestito, che in piedi e con le mani alzate sembra proprio un angelo con le ali?

Intervistato alla manifestazione contro gli alieni organizzata dai similfascisti a Varsavia, un prete similfassino correggeva quanto tramandatoci come insegnamento di Gesù (dicono):

Non si può amare tutti.
Prima bisogna garantire il benessere dei propri cari.
Poi quello degli amici.
Poi quello della Polonia e dei polacchi.
Infine, si potrebbe pensare al resto ma non credo ci sarà il tempo e, comunque, bisogna considerare che questi sono islamici.

Le risposte del pretino similfassino non corrispondono alle mie reminiscenze infantili da oratorio ma potrebbe essere colpa della mia memoria.

Interessante la trasformazione di amore in benessere.

La politica neoliberista deve avere una sua teologia neoliberista.
Come scrisse un riformatore svizzero qualche secolo fa, “se volete realizzare il disegno divino, arricchitevi”, un
Precetto posto a piedi giunti da teologie in apparenza più laiche e pragmatiche:
“Non importa il colore del gatto. L’importante è che prenda i topi”.

Enrico, uno dei miei pochi amici saggi, dopo constatare “cosa possiamo fare noi, oltre a scrivere o ad organizzare una piccola manifestazione, inutile, a Fano o a Città di Castello?”, si mise a divagare:
“Cosa farei se fossi uno che conta, ad esempio il Papa?
Prenderei la papamobile, un migliaio di seguaci in tonaca, magari porpora, e partirei per quella sfilza di chiese in fila denominata Polonia.
Andrei fino al confine e lo farei aprire.
Poi guidarei gli alieni fuori da Chiesaland – fidarsi è bene ma diffidare è meglio – e tornerei felice, come un pibe bonarense che ha visto Maradona, all’asilo delle suore a Roma.
Vuoi che proprio i polacchi fermino il Papa?”

Ho detto che, se invece di lagnarci per la costante moltiplicazione dei partitini di sinistra (“sempre da unire”), cominciassimo a fare “piccole e inutili manifestazioni” a Fano, a Castello e a Misilmeri, saremmo più utili a noi e agli alieni.

Ma v’immaginate L’EFFETTO DELLA PAPAMOBILE LANCIATA A BOMBA TRA I BOSCHI POLACCHI, CON UN PASSEGGERO DI BIANCO VESTITO, CHE IN PIEDI E CON LE MANI ALZATE SEMBRA PROPRIO UN ANGELO CON LE ALI?

Dall’impressione Franco Battiato tornerebbe a cantare in arabo, magari a Baghdad.

Rodrigo Andrea Rivas

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