Cosa farà il Trumpo?

Cosa farà il Trumpo?

Alle 16,40 del 4 novembre, col progredire dello scrutinio il vento sembra soffiare a favore di Biden. Spero si confermi e si consolidi

La domanda è: il Trumpo riconoscerà la sconfitta?
Il dubbio è legittimo

Si ricorderà che stamane, il T si è proclamato vincitore preannunciando che, se “la frode organizzata dai democratici” avrà successo, ricorrerà alla Corte Suprema, che controlla

Se mantiene questa posizione la crisi del sistema politico statunitense sarà totale
Come può risolversi?

Dipende, presumo, sia dalla mobilitazione popolare che dalle pressioni delle élite, specie militari
Come avviene in qualsiasi repubblica delle banane

Piccolo ricordo personale
Nell’ottobre 1988 mi trovavo a Santiago del Cile dove, grazie ad un referendum, la popolazione riuscì a mandare a casa Pinochet
Non è stata poca cosa, malgrado il centrosinistra abbia poi conservato l’essenziale del regime militare per altri 30 anni

Ma ciò che m’interessa ricordare è che quella sera, Pinochet propose una riedizione del golpe del ’73 alla sua giunta militare allargata ai civili della destra politica e, contemporaneamente, scatenò la repressione su qualsiasi cosa si muovesse nel paese
Gli andò male poiché alcuni rami delle Forze Armate e la destra politica l’abbandonarono riconoscendo che in quelle condizioni non potevano governare e scegliendo la trattativa con l’opposizione
I risultati di questa trattativa sono stati i 30 anni successivi.
Ma questa è un’altra storia

Il Trumpo sarà meno ragionevole del Pinochet?
La domanda è mal posta
Quella giusta è: I suoi, civili e militari, saranno meno ragionevoli dei pinochetisti?

Rammento che se su le convinzioni politiche di alcuni oppositori a Pinochet la destra cilena poteva avere dei sospetti (alla fine degli Anni ’80), su quelle dell’entourage di Biden non ce ne sono: Sono l’establishment ed essendo la continuità, non c’è da attendersi grossa novità

Ma ci sarà la fine di un tentativo con forti connotazioni fasciste
A me basta e avanza, per ora.

La discriminante antifascista, una volta comune a tutte le sinistre, è la ragione per cui mi auguro la vittoria di Biden oltre ogni dubbio

Non è una questione teorica, come ben sanno da quelle parti messicani, cubani, venezuelani, boliviani, cileni e honduregni, tanto per cominciare. Come sanno gli imbecilli con cappellino trumpiano da queste parti, Bolsonaro e al-Sissi, Erdogan ed i meloni

Biden è un trombone un po’ suonato? È probabile
Ma mi pare largamente preferibile un musico “desafinado” ad uno che quando sente la parola musica fa estrarre la pistola dalla fondina ai vari Pompini suoi portatori di borsa.

Rodrigo Andrea Rivas

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