L’anno che verrà

In questi giorni spesso il vento ha infuriato, la casa ha emesso qualche lamento ed io mi sono adoperato per navigare assecondando eolo
Adoperarsi è ovviamente diverso di riuscirci.
Aspettando il 2021 non penso che prossimamente pioverà caffè ma penso che, probabilmente, la prossima pioggia potrebbe portarci granchi e vecchi marinai norvegesi con le ali.
I granchi ci manterranno legati alla terra, anche non volendo.
Coi vecchi marinai usciremo a sorvolare il mondo che continua ad essere ampio e degli altri ma che, non essendo sempre sufficientemente cinico, continua a contenere piccoli e grandi sotterfugi e nascondigli nei quali potremmo infilarci con allegra noncuranza e trascuratezza.
La prossima volta che ci rivedremo sicuramente qualcuno di noi racconterà questi giorni in cui, teoricamente, la vita cerca sempre di affermarsi bucando l’asfalto formato da una congiunzione di virus, bugie, disuguaglianze, fumo, stragi ed oblio.
Resta che, almeno ogni tanto, la vita ci bacia ancora in bocca per poi dispiegarsi davanti a noi nella pienezza dei suoi colori mentre tira fuori un coniglio dal suo vecchio capello a cilindro.
Mi auguro accada, continui ad accedere a tutti noi.
La speranza è sempre quello spazio esistente tra le probabilità e le possibilità, quindi razionale pur quando sembra impossibile.
Abbracciandovi tutti, per i dubbi sollevati da queste righe vi suggerisco di mettere un materasso accanto al letto per non picchiare troppo duro sul pavimento al risveglio.

Rodrigo Andrea Rivas

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