Calciatori olimpicamente radioattivi
“Gli esperti assicurano che le centrali nucleari di nuova generazione sono sicurissime,
ma comunque io delle nuove generazioni non mi fido lo stesso!”
Bilbo Baggins[1]
A cosa servono i G20 (e gli altri G)? Elementare: a praticare le pubbliche relazioni e a vendere fumo.
Ad esempio, a Tokyo, a fine giugno, sebbene si sappia che si è parlato di dazi, commercio, rischi di nuova recessione, annunci sulle Olimpiadi del 2020, non ci sono sentori di alcuna decisione. In Italia, dove si parla solo di felpe e derivati, può capirsi. Lo s’intende un po’ meno nel Paese del sol levante che nessuno si sia ricordato di Fukushima. A parziale scusante si potrebbe dire che la radioattività è invisibile.
Fukushima è stato il peggiore disastro industriale della storia. Ricordiamo succintamente i fatti[2]:
- nei giorni susseguenti al terremoto del 11 marzo 2011 si è prodotta la fusione dei nuclei in tre dei suoi sei reattori nucleari.
- Nei tre casi, la massa di combustibile fuso ha attraversato il sarcofago d’acciaio di sei pollici di spessore, ha bruciato e reagito chimicamente col sarcofago di cemento armato e si trova a contatto con l’acqua del sottosuolo.
- Nulla ha potuto farsi per isolare e rimuovere queste masse di materiale nucleare fuso e controllare l’inquinamento[3].
- Alcuni isotopi radioattivi continueranno a colpire zone della prefettura di Fukushima per i prossimi 250mila anni.
Cosa separa chiunque passi da quelle parti dal contatto fisico con questo materiale tossico? Soltanto un denso strato di bugie.
Governi, interessi corporativi e pubblici conformano strutture gerarchiche con una caratteristica comune: la irrefrenabile spinta a mentire quando si ritengono minacciate.
Nella catena di bugie sui reattori nucleari fusi a Fukushima sono coinvolti il governo giapponese ed il primo ministro Shinzo Abe, la Tokyo Electric Power Company (Tepco, l’impresa che gestiva e gestisce Fukushima), l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ed il Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici del 2020.
In seguito alle esplosioni di azoto nei tre reattori di Fukushima, i nuclei si sono fusi precipitando una crisi ancora in atto.
Fin dall’inizio il governo ha vietato l’uso dell’espressione fusione del reattore e si è dimostrato interessato soprattutto a proteggere gli interessi delle corporazioni Hitachi e Toshiba trascurando la salute degli oltre 160mila rifugiati nucleari.
Il primo effetto atteso, per la liberazione di iodo-131, era l’incremento del cancro alle tiroidi tra i giovani ed i bambini dopo 3-4 anni dall’incidente. E’ stato regolarmente constatato dal primo studio epidemiologico sulla prevalenza del cancro alle tiroidi in 298.577 soggetti sotto i 19 anni nell’area di Fukushima tra il 2011 ed il 2014, che ha verificato un incremento di 30 volte – variabile a seconda della sottoarea – sulla prevalenza attendibile in base ai tassi verificati nel resto del Giappone durante lo stesso periodo[4].
Si sa che il materiale dei tre nuclei fusi a Fukushima è rimasto a contatto con l’acqua del sottosuolo durante gli ultimi otto anni e che una grande quantità d’acqua altamente inquinata è finita nell’Oceano Pacifico[5].
La notizia è nota fin dal 2012 quando una tra le più prestigiose riviste scientifiche del mondo, la “PNAS” (“Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America”), ha dimostrato che i tonni del Pacifico hanno incorporato i radionuclidi di Fukushima, per cui nei pesci catturati in California sono stati ritrovati quantitativi di cesio radioattivo 10 volte superiori (1.000%) a quelle presenti prima dell’incidente nucleare[6].
Mettendo in atto un atto tra i più perversi di cui si abbia memoria, il governo giapponese e l’AIEA hanno risolto buona parte dei problemi semplicemente incrementando di 20 volte il livello di radiazione autorizzato prima della catastrofe. Quindi, con questa nuova normativa tecnica, il governo ha potuto dichiarare che la zona era sotto controllo. Tra l’altro, in questo modo si è risparmiato le spese derivate dalla bonifica di una grande superficie di terra e di boschi, nonché di zone residenziali e commerciali[7].
In seguito ad alcune opere di bonifica superficiali, oggi molti dei residenti evacuati sono stati autorizzati ad abbandonare gli alberghi per fare ritorno alla loro residenza originale, teoricamente bonificata. Ma l’inquinamento nucleare è stato così intenso e diffuso, che i venti hanno riportato polvere e neve radioattive sui paesi ripopolati. Gli sfollati sono diventati inquinati dinamici, una nuova specie della letteratura catastrofista[8].
Nel 2013 il primo ministro Shinzo Abe dichiarava davanti al Comitato Olimpico Internazionale che a Fukushima la situazione era sotto controllo e non sussisteva alcun rischio. Quindi, erano assegnati a Tokyo i Giochi Olimpici del 2020.
Oggi si sa che diverse partite di calcio e di baseball saranno giocate proprio in campi della città di Fukushima. Sui campi inquinati passerà anche la torcia olimpica.
Osservatori indipendenti[9] hanno rintracciato campioni di materiale altamente radioattivo nelle località dove dovrebbero svolgersi le partite, per cui giocatori e pubblico saranno esposti agli stessi livelli di radioattività dei lavoratori di un impianto atomico. Forse per i giocatori della Under 21 italiana che alla fine giugno 2019 non sono riusciti a classificarsi ai giochi olimpici, tale eliminazione è stata un autentico colpo di culo, e bisognerebbe mettere in guardia i giocatori delle quattro squadre classificate (Spagna, Germania, Romania e Francia). Per i tornei di classificazione per le squadre di baseball c’è più tempo poiché cominceranno solo nel settembre 2019.
Koide Hiroaki, ingegnere nucleare dell’Università di Kyoto, ha pubblicato recentemente un rapporto devastante: poiché il disastro di Fukushima è ancora fuori controllo, esporre residenti e visitanti ai livelli di radioattività ancora presenti nella “è un atto criminale. I Giochi Olimpici di Tokyo avverranno in un terreno d’emergenza nucleare[10].
Dopo Fukushima, il Giappone poteva imbarcarsi in un ambizioso processo di transizione verso le energie rinnovabili. Invece, ha scelto di coprire le mancanze derivate dalla chiusura d’impianti nucleari importando carbone. Oggi, il Giappone è la sola economia avanzata che continua a costruire impianti per il carbone (ne ha 17 in programma). Sul piano internazionale, finanzia progetti che utilizzano il carbone (15 miliardi di dollari). Naturalmente, ha già comunicato che non potrà rispettare l’impegno di ridurre del 80% le emissioni di gas ad effetto serra entro il 2050.
La magra consolazione è che comunque
sarebbe stato troppo poco e troppo tardi.
[1] Bilbo Baggins (in ovestron: Bilba Labingi) è un personaggio di Arda, l’universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J. R. R. Tolkien.
[2] Per una esposizione più ampia vedere Eduard Rodríguez Farré, Salvador López Arnal, “Ciencia en el ágora”, El Viejo Topo, Barcellona 2012, capitolo VI; Tim Hornyak, “Bonificare Fukushima, sette anni dopo”, “Le Scienze” 14 marzo 2018.
[3] Vedere https://noticias.terra.es/mundo/robots-muestran-mas-dificultades-de-lo-esperado-en-fukushima,3174ff329e3e160526f5f3a3e5a682a442g90zb8.html
[4] T. Tsuda, A. Tokinobu, E. Yamamoto & E. Suzuki: “Thyroid Cancer Detection by Ultrasound Among Residents Ages 18 Years and Younger in Fukushima, Japan: 2011 to 2014”, “Epidemiology” 27(3), 2016.
[5] http://www.ecoportal.net/Eco-Noticias/La-radiacion-de-Fukushima-ha-contaminado-todo-el-Oceano-Pacifico-y-se-pone-cada-vez-peor
[6] D. J. Madigana, Z. Baumann & N.S. Fisher: “Pacific bluefin tuna transport Fukushima-derived radionuclides from Japan to California”. “PNAS” 109(24), 2012.
[7] https://www.afp.com/es/noticias/211/desmantelar-fukushima-costara-170000-millones-mas-de-lo-previsto
[8] Dana Durnford, streaming 8 aprile 2019, “Fukushima Nuclear Meltdowns & How to easily store wind and solar excess Energy”.
[9] “Fukushima Update March 2019”, in https://www.youtube.com/watch?v=O4MID3am_qI
[10] Koide Hiroaki, “The Fukushima Nuclear Disaster and the Tokyo Olympics”, in https://apjjf.org/2019/05/Koide-Field.html